Come funzionani i sistemi LEL

DiMassimo Rossani

Feb 9, 2022

Chi possiede o chi lavora in un piccolo o grande stabilimento sa bene quanto sia importante, ai fini della sicurezza, poter lavorare con macchinari affidabili e in grado di mettere gli operai a loro agio. Ciò rappresenta un aspetto indispensabile, imprescindibile, poiché la sicurezza del dipendente lavorativo è alla base del concetto di lavoro sicuro.

Oltre a quanto riportato, detiene una particolare rilevanza il discorso relativo al risparmio energetico. Oggi più che mai, a fronte degli elevati livelli di emissioni inquinanti, è fondamentale poter lavorare con impianti che rispettino l’ambiente, lo tutelino ed evitino di inquinare il pianeta più di quanto già non stia avvenendo.

Uno sguardo ai sistemi di monitoraggio LEL

La linea di prodotti a marchio NIRA può essere esaminata sul sito www.nirainstruments.com. Rimanendo in un’ottica più generica, quali sono le caratteristiche che un impianto industriale di qualità deve poter vantare? E quali sono i fattori che una piccola, media o grande impresa dovrà valutare, ai fini della scelta di un impianto?

In primo luogo, a proposito del monitoraggio LEL, è possibile optare per sistemi a infrarossi (IR, InfraReds) o per sistemi dotati di rivelatore a ionizzatore di fiamma (FID).

Caratteristiche simili risultano essenziali per garantire un monitoraggio accurato dei processi industriali, con riferimento alla valutazione della concentrazione dei solventi infiammabili.

Il discorso è particolarmente rilevante, specie se si tiene conto della pericolosità alla base dell’utilizzo dei solventi stessi.

All’interno di uno stabilimento industriale, dunque, risulta essenziale poter optare per impianti sicuri, che evitino di andare incontro a possibili rischi di esplosione. Se così non fosse, si correrebbe il rischio di mettere in pericolo la vita degli operai.

In quest’ottica, i sistemi di monitoraggio LEL sono perfettamente in grado di tutelare la situazione, in virtù delle loro capacità nel controllare la concentrazione dei solventi.

Il compito degli impianti di monitoraggio COV

Non meno essenziale, all’interno di uno stabilimento industriale, è il monitoraggio COV, riferito agli impianti di trattamento dell’aria.

A questa categoria appartengono i sistemi di monitoraggio delle emissioni funzionanti con il rivelatore a ionizzazione di fiamma (FID). Ci troviamo di fronte a due tipologie differenti di sistemi: l’SRP, acronimo di Solvent Recovery Plant, e l’RTO, corrispondente gli Ossidatori Termici Rigenerativi (l’acronimo fa riferimento alla lingua inglese).

Per quanto riguarda gli SRP, questi ultimi hanno a che vedere con il numero di assorbitori a carboni attivi. A proposito degli RTO, invece, la portata dell’aria che proviene dalle linee di produzione definirà la grandezza degli impianti.

L’importanza degli analizzatori dei residui di solventi

Infine, grande importanza andrà demandata al ruolo degli analizzatori dei residui di solventi. Questi ultimi, come si può intuire dal loro nome, hanno il compito di analizzare l’eventuale presenza di residui all’interno degli imballaggi flessibili. Ciò si rende necessario per valutare se e quanto un impianto ha sprecato i solventi: la valutazione potrà determinare le perdite riferite al sistema in uso, con la conseguente possibilità di intervenire per poter modificare l’assetto impiantistico.

L’analisi si rende necessaria per qualsiasi prodotto stampato, passato per le varie linee di produzione. Gli analizzatori potranno anche essere affiancati da un gascromatografo, da implementare nei sistemi per la revisione degli imballaggi.

Caratteristica imprescindibile dei sistemi dovrà essere quella di garantire un’azione rapida, tempestiva, al fine di poter controllare una più ampia quantità di oggetti all’interno di una linea produttiva; in questo modo, si potrà aumentare la portata dell’intero impianto, con tutte le conseguenze del caso.

Sistemi come queli descritti, dunque, dal monitoraggio LEL al COV, divengono essenziali per aumentare la sicurezza e il risparmio energetico all’interno degli stabilimenti. E non meno utili risulteranno gli analizzatori dei residui dei solventi, che permetteranno di ridurre gli sprechi in maniera significativa, consentendo alle aziende di risparmiare denaro da reinvestire in svariate altre attività.

Di Massimo Rossani

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