Tra i vicoli di Bergamo Alta il palazzo Terzi si impone come un capolavoro di architettura barocca.
Edificato intorno alla prima metà del diciassettesimo secolo, il palazzo deve la sua maestosità a due matrimoni. Il primo, quello del marchese Luigi Terzi, ha fatto sì che la costruzione avesse inizio e il secondo, di Gerolamo Terzi, ha permesso di arricchire l'opera grazie all'acquisizione di nuovi possedimenti un secolo dopo la nascita del progetto.
Tra gli ospiti più illustri di questa dimora storica c'è Hermann Hesse, secondo il quale il Palazzo Terzi è una delle tre dimore storiche di Bergamo per cui vale la pena viaggiare.
Passando da un portico arricchito da eleganti colonne, si giunge a una balaustra che permette di godere della vista della città e del suo punto di incontro con la pianura. Questa splendida vista è incorniciata dalle statue del Palazzo che con le loro delicate linee creano un'atmosfera da sogno.
Il centro del palazzo è un salone ricco di splendidi affreschi dai colori brillanti a cui si accostano una decina di stanze riccamente decorate.
L'oro e il rosso sono i colori che impreziosiscono mobili e pareti. Sottili decorazioni si annidano anche nei dettagli più piccoli per conferire al Palazzo la sua rinomata atmosfera barocca.
Le sale del palazzo conservano ancora i mobili dell’epoca, realizzati con preziosi materiali. Lampadari di cristallo infatti addolciscono le decorazioni in legno sullo sfondo di tappeti elaborati. Camminando per le stanze si ha uno spaccato della vita della nobiltà settecentesca.
L'arte nel Palazzo Agliardi
Era il borgo Pignolo il posto in cui le nobili famiglie bergamasche erano solite richiedere la costruzione delle loro dimore. Il luogo è di inestimabile bellezza, ed è per questo motivo che proprio qui nel 1500 sorge il Palazzo Agliardi.
Il palazzo è una vera e propria galleria d’arte. Nel salone centrale, cuore della dimora, è possibile ammirare quattro medaglioni di Muzio Camuzio il cui soggetto è il dio Bacco, uno dei protagonisti della mitologia.
Altre tele rappresentano raffinati paesaggi realizzati dai più importanti pittori del posto o figure con elaborate decorazioni a chiaroscuro.
La grande sperimentazione artistica tipica dell'epoca ha portato al proliferare di imponenti dipinti e affreschi che si possono ammirare tra le sale della dimora, ma l'arte non si esaurisce all'interno del Palazzo.
Nei giardini, infatti, le tele lasciano il posto a piante e fiori di ogni tipo. I mille colori che si possono osservare soprattutto in primavera creano un affresco vivente che allieta i visitatori di oggi come i nobili di una volta.
Il giardino ruota intorno al palazzo incorniciando la visuale che si ha sulla città con le sue piante rigogliose.
Il classico clima delle dimore d’epoca può essere apprezzato anche nella parte inferiore del palazzo, dove ancora si possono visitare la scuderia e le cantine.
Palazzo Moroni, il gioiello del patrimonio del FAI
Un’ elegante scalinata permette di accedere alle meraviglie del Palazzo Moroni, situato in Bergamo Alta.
Costruito intorno al 1606 su iniziativa di Francesco Moroni, il palazzo annovera tra i suoi riconoscimenti il prestigio di rientrare nel patrimonio del FAI grazie alla sua inestimabile bellezza.
Affreschi dai colori brillanti rivestono le pareti delle sale della dimore, che prendono i nomi proprio dai soggetti rappresenta, come l’Età dell’Oro o Ercole sul Cocchio.
La decorazione degli interni è stata commissionata a Gian Giacomo Barbelli, lo stesso artista che realizzò gli affreschi di Palazzo Terzi.
All’interno della dimora, a cui si accede passando per il cortile con la statua di Nettuno, si respira ancora l’aria di quell’epoca sontuosa, con i ricchi mobili e tappeti, pregiati tessuti e decorazioni.
Un rigoglioso giardino, ricco di fiori, rende unico lo spazio esterno dando l’impressione di vivere in un quadro. Una grande balconata, finemente decorata, permette di godere delle meraviglie del paesaggio circostante.