Caffè: tutte le varietà più pregiate del mondo in tavola

DiMassimo Rossani

Feb 10, 2023

Se si domandasse a chiunque qual è la bevanda più consumata al mondo, la risposta sarebbe di certo univoca: il caffè. Se però si chiedesse quale tipo di caffè viene bevuto ogni giorno nel mondo, forse si avrebbe qualche difficoltà a rispondere.

Quante varietà di caffè esistono? In cosa si distinguono e in cosa invece si differenziano tra loro?
Come si ottengono, dove si producono e come si dovrebbero consumare?
A queste e altre domande vogliamo rispondere nel presente articolo.

Caffè: non una ma tante varietà

Si fa presto a dire ‘un caffè per favore’, quando si entra in un bar. Il commesso dovrebbe infatti chiederci quale varietà preferiamo, ma nella pratica questo sarebbe impossibile, anche perché se di varietà ne esistono tante, c’è anche un range ristretto di quelle che si trovano nei bar e nei ristoranti.

Chi volesse divertirsi a provare qualità diverse, sia in cialde che in polvere, potrebbe trovarle sul sito specializzato e dedicato www.ilcaffeshop.it, su cui leggere anche curiosità legate al mondo del caffè. Continuando con la nostra disamina, possiamo restringere il campo della varietà a quattro grandi categorie, che sono quelle indicate a seguire.

Arabica

Volendo contarle tutte si arriverebbe a circa 60 qualità diverse, ma come detto in commercio se ne trovano solo quattro. La prima, e anche una delle più conosciute, è proprio l’arabica. Si chiama così, intuitivamente, perché viene prodotta in Arabia Saudita, anche se il Brasile rappresenta l’altro Paese di elezione per questa tipologia.

L’arabica cresce e si sviluppa in territori in cui la temperatura media si attesta sui 20° C. La varietà arabica si riconosce dal chicco, che assume un colore tendente al verde e presenta una forma allungata. L’umidità è importante per questa pianta, che si trova a suo agio in climi tropicali, dove piove molto. Si tratta come detto della qualità più nota, rappresentando infatti circa l’80% della produzione mondiale.

Robusta

Questa seconda qualità, anch’essa molto conosciuta, non viene chiamata con questo nome senza motivo. L’appellativo le deriva infatti proprio dalla sua robustezza, cioè dalla grande resistenza che mostra nei confronti delle condizioni climatiche da un lato e dai parassiti dall’altro.

Resiste infatti molto bene alla siccità e anche alle infestazioni, nonché alle eventuali malattie che potrebbero colpire le piantagioni. Per questo motivo si investe molto sulla sua produzione, perché la resa con questa varietà è molto alta, proprio per il fatto che i raccolti sono in genere molto proficui.
La differenza con la qualità arabica si nota anche nel chicco.

I chicchi di robusta sono infatti più tondeggianti, ma soprattutto contengono quantitativi di caffeina molto più elevati, anche di 4 volte superiori!

Si tratta di una varietà antica, che veniva coltivata già nell’800 d.C. I coltivatori dell’epoca, che non avevano a disposizione pesticidi e disinfestanti, ripiegarono su questa qualità proprio perché si dimostrava più resistente delle altre e permetteva un buon raccolto.

Liberica ed Excelsa: le sorelle minori ma di qualità

Esistono anche altre due varietà di caffè, meno conosciute ma altrettanto apprezzate. La prima prende il nome di liberica, e anche in questo caso l’appellativo si lega indissolubilmente al luogo di produzione, la Liberia appunto.

Si tratta di una varietà che si distingue per il profumo intenso, anche se non è particolarmente redditizia e di qualità come le altre. Infine abbiamo la qualità excelsa, che si caratterizza per l’altezza che può sviluppare.

Le piantagioni in salute e senza particolari problemi possono dare luogo a piante che arrivano alla bellezza di 20 metri. Naturalmente la genetica aiuta questa pianta che si distingue per un’elevata resistenza alle condizioni climatiche estreme.

Resiste infatti molto bene al freddo, oltre ad essere quasi immune nei confronti dei parassiti e dei funghi che provano a infestarla. Addirittura, proprio per le sue grandi qualità di resistenza, spesso si utilizza questa varietà di pianta accanto a varietà più deboli che vengono protette.

Di Massimo Rossani

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